CV33 - L3/33

Carro leggero

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  1. |IS|IceWolf
     
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    Equipaggio 2
    Lunghezza 3,15 m
    Larghezza 1,4 m
    Altezza 1,28 m
    Peso 3,1 t
    Corazzatura ed armamento
    Corazzatura da 6 mm a 20 mm
    Armamento primario 2 mitragliatrici gemellate cal 8mm
    Armamento secondario
    Apparati di tiro
    Mobilità
    Motore Fiat 4 cilindri 2746 cc a benzina
    43 hp
    Velocità 42 km/h
    Potenza/peso 7,3 hp/ton
    Autonomia 130 km
    Pendenza max 100%

    Il carro veloce C.V.33 (ridenominato in seguito carro L3/33) fu un carro leggero italiano sviluppato, tra le due guerre mondiali, a partire dal modello del carro inglese Carden-Lloyd Mark VI. Venne chiamato anche tankette (piccolo carro, per le sue minuscole dimensioni), così come figura nei ruoli di alcune unità della Guardia Nazionale Repubblicana della Repubblica Sociale Italiana.

    La prima versione definitiva venne realizzata nel 1933, da cui il nome del carro. Già l'anno seguente vennero apportate alcune modifiche all'armamento ed ad altre parte dando cosi vita alla II serie ( o modello 1934).
    Nel 1936 venne messa in produzione una versione migliorata denominata C.V.35 ( in seguito L3/35) che presentava come principale innovazione l'imbullonatura delle lamiere di protezione in precedenza solamente saldate.
    Nel 1938 venne prodotta un'ultima versione, detta, non ufficialmente, C.V.38 e poi L3/38, che presentava alcune modifiche al sistema delle sospensioni ed ai cingoli.
    Complessivamente vennero prodotti più di 2000 esemplari (comprese le versioni speciali).

    A partire dal 1933, anno della sua entrata in servizio il C.V. 33 è stato presente in tutti gli avvenimenti bellici che coinvolsero l'Italia fino al 1945

    * Referendum nella Saar - tra il dicembre 1934 ed il gennaio 1935 uno squadrone carri del reggimento Cavallegeri Guide fece parte del contingente italiano inviato a Saarbrücken con funzioni di ordine pubblico.
    * Guerra d'Etiopia - Tra il 1935 ed il 1936 numerosi squadroni di carri leggeri presero parte alle operazioni militari che portarono alla conquista italiana dell'Etiopia
    * Guerra civile spagnola - Tra il 1937 ed il 1939 un certo numero di C.V. 33 (numero che raggiunse le dimensioni di un battaglione) fu inquadrato nel Tercio, la legione straniera spagnola, in appoggio alle truppe franchiste. Impiegato, tra l'altro, nelle battaglie di Guadalajara e Santander il carro C.V. 33 si trovò, per la prima volta, a dover affrontare nemici aventi una maggior potenza di fuoco come i carri sovietici T-26 dotati di cannoni da 37 e 45 mm; per sopperire a questo limite, veniva rimorchiato un pezzo anticarro che veniva poi utilizzato per compiere vere e proprie imboscate ai più pesanti avversari.
    * Conquista dell'Albania - i carri veloci del 31° reggimento carristi fecero parte del contingente che occupò senza, per altro, incontrare praticamente resistenza la capitale Tirana
    * Fronte occidentale - in occasione dell'entrata in guerra dell'Italia quattro battaglioni di carri leggeri C.V. 33/35 (ora ribattezzati L3/33 e L3/35) operarono contro le difese francesi nel settore di Aosta, ottenendo scarsi risultati e subendo perdite sia a causa del fuoco nemico che delle mine.
    * Fronte greco-albanese - tra il 1940 ed il 1941 il 31° reggimento carristi inquadrato nella Divisione Centauro, dotato di battaglioni di carri veloci, ed uno di carri medi, operò sulla linea della Vojussa. Anche in questa circostanza i carri tipi L dimostrarono di essere ormai del tutto superati ed obsoleti, non riuscendo spesso a superare gli ostacoli anticarro predisposti dalle truppe greche
    * Fronte Jugoslavo - alle operazioni di occupazione della Jugoslavia, nel 1941, presero parte il 33° reggimento carristi inquadrato nella Divisione Littorio ed il 31° inquadrato nella divisione Centauro. Al termine delle operazioni un certo numero di carri tipo L3/33 e L3/35 rimase in zona adibito al supporto delle operazioni di occupazione e di repressione del movimento partigiano. Dopo l'8 settembre 1943 la maggior parte di questi mezzi fu catturata dai tedeschi mentre alcuni esemplari furono consegnati alle unità partigiane sotto il controllo del maresciallo Tito
    * Africa Orientale Italiana - al momento dell'apertura delle ostilità risultavano presenti in AOI 39 carri di tipo L che privi di pezzi di ricambio scomparvero dalla scena senza aver mai avuto la possibilità di operare in modo efficace.
    * Fronte del Nord Africa - All'apertura delle ostilità erano presenti in Africa 318 carri tipo L3 nelle diverse versioni. Inadatti ad affrontare i tank inglesi, ed anche le armi anticarro il loro numero si ridusse rapidamente a zero durante la ritirata seguita alla controffensiva inglese dell'inverno 1940/1941. Nel febbraio 1941 giunsero, al seguito della divisione Ariete 117 carri L3 (24 nella versione lanciafiamme) che presero parte alla controffensiva delle truppe dell'Asse. Comunque all'inizio del 1942 ne rimanevano pochi esemplari per lo più non efficienti.
    * Fronte Russo - con il CSIR (Corpo di spedizione italiano in Russia) vennero inviati sul fronte orientale anche 55 carri L3. Le condizioni ambientali, unite alla scarsezza di pezzi di ricambio ed alla inidoneità del mezzo alle condizioni d'uso ridussero rapidamente a zero il numero dei carri operativi tanto che gli equipaggi agli inizi del 1942 furono impiegati, in operazioni belliche, come reparti appiedati.
    * Francia meridionale e Corsica - Alcuni reparti dotati di carri L3 presero parte nel novembre del 1942 all'occupazione, da parte italo-tedesca, delle parti del territorio francese sottoposte al governo di Vichy. Detti reparti rimasero poi come truppe di occupazione. Nel settembre 1943 le unità sulla terraferma francese si sfaldarono ed i loro mezzi furono catturati dai tedeschi mentre quelle presenti in Corsica si batterono contro i tedeschi per rientrare poi in Sardegna quando ad esse subentrarono le truppe alleate. I mezzi sopravvissuti all'impiego ed all'usura rimasero poi in Sardegna senza più essere utilizzati.
    * Difesa di Roma - Immediatamente dopo l'8 settembre 1943 alcuni carri tipo L3 presero parte al tentativo di difendere Roma dall'occupazione da parte delle truppe tedesche
    * Repubblica Sociale Italiana - dopo l'8 settembre 1943 un certo numero di mezzi venne usata da parte di varie unità della RSI soprattutto nell'ambito delle azioni di contrasto alle azioni dei partigiani. Alcuni di questi carri furono catturati dalle unità partigiane durante l'insurrezione dell'aprile 1945 e fatti sfilare nelle città appena liberate.

    * C.V.33 - designazione iniziale del Carro Veloce Ansaldo, I serie, caratterizzato dalla mitragliatrice FIAT Mod.14 da 6,5mm raffreddata ad aria e da una piastra singola di supporto della ruota tendicingolo.Dopo pochi mesi, la mitragliatrice fu sostituita da un'arma dello stesso tipo adattata alla cartuccia da 8mm.
    * C.V.33 II serie (Mod.34) - apparso già nel 1934 ma in distribuzione dal 1936, introduceva un armamento costituito da 2 mitragliatrici FIAT Mod.14 da 8mm, supporto della ruota tendicingolo separato da quello della ruota di rinvio, feritoia del pilota incernierata all'interno, sostituzione degli sportellini posteriori con feritoie, sportello di aerazione protetto da unio scudo metallico e diversa disposizione degli accessori esterni.Nel 1938 fu ridesignato L.3/33 e nel 1940 L.33.
    * C.V.35 I serie - variante del precedente, difficilmente distinguibile, aveva parte delle lamiere dello scafo saldate anziché imbullonate; nel corso dell'impiego le sue armi furono sostituite dalle FIAT Mod.35 o dalle Breda Mod.38. Nel 1938 fu ridesignato L.3/35 e nel 1940 L.35
    * C.V.35 II serie - uguale alla precedente ma con modifiche a portelli e feritoie.
    * L.3/38 - designato, non ufficialmente, CV.38, fu valutato nel 1937.Il prototipo aveva un nuovo treno di rotolamento, con le coppie di ruote dei quattro carrelli di diametro maggiore e nuove sospensioni:inoltre, le 2 mitragliatrici da 8mm furono sostituite da una Breda Mod.31 Tipo Marina, da 13,2mm, già montata su 23 esemplari ordinati dal Brasile.Dal 1940 fu designato L.38.
    * L.3/lf - versione lanciafiamme, realizzata su scafi L.3/33 II Serie ed L.3/35 I e II Serie.Nel primo prototipo, al posto della mitragliatrice di sinistra era inserita una lunga lancia, dal caratteristico terminale, mentre l'impianto di alimentazione era all'interno del carro e attingeva a un rimorchietto-serbatoio da 520 litri.L'impianto si chiamava Apparecchiatura L.Fu realizzato anche almeno un prototipo in cui l'intero impianto era contenuto all'interno del carro e, infine, fu scelta una terza soluzione, nella quale il serbatoio del liquido infiammabile era sistemato sul cofano motore.
    * L.3/r - carro radio, realizzato su tutte le versioni e usato come carro comando.
    * L.3 Zappatori - noto anche come Carro Passerella, era una versione gettaponti sperimentale che non ebbe successo.
    * L.3 carro recupero - versione sperimentale per il recupero dei carri incidentati.
    * L.3/Solothurn - modifica eseguita su pochi esemplari direttamente presso i reparti operativi in Africa settentrionale nel 1941. Al posto delle mitragliatrici binate montava un fucilone controcarro Solothurn da 20 mm.
    * L.35 Aviotrasportabile - carro lanciafiamme utilizzato per prove di compatibilità con l'aerotrasporto.
    * C.V.33 addestramento mitraglieri - 1 esemplare fu parzialmente privato degli organi meccanici e trasformato in una sorta di simulatore per l'addestramento dei mitraglieri.
    * Trubia - versione sperimentale spagnola armata con un cannone Breda Mod.35 da 20mm.
    * L.3 trattore leggero - ipotetica versione per il traino dei cannoni da 47/32mm.
    * Carro cannone anticarro - prototipo di semovente armato con un cannone da 47/32mm.
    * L.3 da demolizione - prototipo radiocomandato per la distruzione dei campi minati.

    Curiosità sul CV33 - L3 :

    Presso le truppe italiane il carro C.V. 33 venne spesso soprannominato, a causa delle sue modeste dimensioni ed anche della sua corazzatura troppo leggera, scatola di sardine. Ebbe anche il soprannome di cassa da morto o "bara d'acciaio" a causa dei rischi a cui esponeva l'equipaggio quando si trovava a dover fronteggiare avversari meglio armati e corazzati. Nella campagna di Russia, gli L3 venivano bucati dai colpi di fucili Tokarev in dotazione all'esercito Russo. Alcune volte, però, riuscì a distruggere intere colonne di camion e automobili alleate, grazie al suo basso profilo e alla sua alta velocità e maneggevolezza.
    Costruire un carro leggero C.V.33 costava all'epoca 86.800 lire, pari a 77 milioni di lire del 1986, quindi, nonostante tutto, non si poteva certo dire che fosse un mezzo economico.
    Altre due spiacevoli caratteristiche del mezzo erano il motore alimentato a benzina e la messa in moto tramite manovella: nei rispettivi casi di foratura del serbatoio e di spegnimento del motore in fase di combattimento, le conseguenze per l'equipaggio erano tragicamente immaginabili!

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  2. Jurassiko
     
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    belli ma erano mini-carroarmati??' cavolo ci sta dentro solo una persona XD
     
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  3. vamatto
     
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    ce ne sta dentro più di una ...
     
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  4. Alessiox
     
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    2?
     
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  5. [BEAGLE]
     
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    Voi immaginatevi queste "scatolette di sardine" (così chiamati dagli stessi carristi italiani) contro i tank inglesi o gli sherman americani in Nord Africa...il primo nemico dell'esercito italiano erano l'equipaggiamento e i mezzi:insomma,mandati a morire senza speranza!
     
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4 replies since 5/4/2009, 08:42   705 views
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